L’imperativo della transizione energetica investe il segmento interurbano e apre a sfide e interrogativi. Il gas inizia a fare il nido nel Classe II: TUA Abruzzo è protagonista di un piano strategico 2022-2024 che prevede l’arrivo, nell’immediato, di 100 ulteriori mezzi a metano, combustibile che alimenterà un terzo della flotta entro due anni. Sul lungo termine, e guardando al suburbano, l’azienda punta anche all’idrogeno.
La scelta di TUA non è un caso isolato. Consip ha da poco aggiudicato una gara da oltre mille bus a gas. In Emilia-Romagna ci sono 300 con le bombole in arrivo. Cotral ne ha messi a gara altrettanti, una prima assoluta per l’azienda laziale. Insomma: se il gas guadagna spazio, incertezze di ordine geopolitico ed infrastrutturale non consentono di dare il dibattito per concluso. Tant’è che i piani a lungo termine in molti casi chiamano in gioco le fuel cell.
L’unico elemento certo è la mole di risorse a disposizione, non solo da Pnrr: ci sono in palio fino a 4,5 miliardi di euro da qui al 2023 per Classe II a emissioni zero, fino a 3,2 miliardi per mezzi a gas. Denaro che può essere investito in maniera proficua solo nell’ambito di strategie di rinnovo ben strutturate e tecnologicamente fondate.